21/08/10

[Free book for punx]
Gianna Schiavetti - "La schizofrenia non esiste, e se esistesse io vorrei averla" (2008) e
Thomas Szasz - "Teologia, stregoneria e isteria" (2003).
[Pep] Gianna Schiavetti è una delle più implacabili militanti underground del movimento antipsichiatrico italiano. Fatta oggetto di una sequela di diagnosi psicopatologiche (da Psicosi schizoaffettiva a Disturbo bipolare fino a Schizofrenia paranoide) e sottoposta ad oltre trenta procedimenti di Trattamento Sanitario Obbligatorio, l'autrice, oggi settantenne, ha dato vita ad una originale pratica politica, tramite cui, coniugando una tenace quanto donchisciottesca battaglia legale contro la psichiatria con l'autodistribuzione delle versioni fotocopiate dei propri deliranti e corrosivi diari, ha saputo tradurre la propria esperienza esistenziale estrema in una spia delle contraddizioni del sapere psichiatrico.
Il suo libro che il Kalashnikov Collective Headquarter qui propone ai propri lettori, corredato da una prefazione di Enrico Baraldi, rappresenta l'unico portato a livello editoriale dell'attività diaristica di Gianna Schiavetti: manifestando una sofisticata e radicale coscienza libertaria, alternata a lampi di delirio, l'autrice vi propone la sua messa in questione del terapeuticismo di Stato, sotteso a quella pratica di espropriazione della soggettività che è il Trattamento Sanitario Obbligatorio, con la connessa, implicita, rivendicazione dell'assoluto e inalienabile possesso del proprio corpo e della propria mente da parte dell'individuo. D'altro canto Gianna Schiavetti avanza una cruciale contestazione della legittimità epistemologica delle diagnosi psichiatriche e dell'ipoteca sulla soggettività individuale che esse pongono: il suo diario può essere considerato una piccola macchina da guerra contro quella che una fondamentale teorica quale Monique Wittig ha definito la Straight Mind, l'insieme dei saperi funzionali alla stabilizzazione normalizzatrice dei soggetti, nell'ambito del quale la psichiatria sta oggi guadagnando una centralità concettuale ed operativa valendosi, nella propria funzione di omologazione delle declinazioni devianti della soggettività, dell' ingannevole Cavallo di Troia della necessità diagnostica e terapeutica. Per questo motivo accludiamo allo scritto dell'autrice un testo di Thomas Szasz, tra i massimi critici libertari della psichiatria, “Teologia, stregoneria e isteria”, undicesimo capitolo del suo classico studio “Il mito della malattia mentale” (nella nuova edizione italiana del 2003): capitolo di particolare interesse perchè contenente una lucida e limpidissima disamina del sapere psichiatrico nei suoi inesplicitati risvolti politici nonché nel suo ruolo storico di equivalente contemporaneo della teologia inquisitoriale orientata alla streghizzazione della donna, infallibilmente colto e drasticamente denunciato con veggente e trasgressiva intuizione dalla profetessa della quotidiana devianza Gianna Schiavetti.

>>> Download Gianna Schiavetti (2008) [ITA] + Thomas Szasz (2003) [ITA] in .pdf (.rar - 19 mb.)

04/08/10

[Free games for punx]
IL CRUCIVERBONE PUNK!
[Sarta] "Ehi, luridi punx! Fermatevi un attimo, scendete da quel treno che stavate per prendere alla chetichella (e senza biglietto) tanto sappiamo che ad agosto anche voi vi accalcate assieme alla massa alienata su dei carri bestiame strapieni. E tutto solo per andate al mare a sfoggiare i vostri costumi da bagno con le toppe dei Discharge...
La verità è che vi
vogliamo bene e pensiamo sia ora di buttare nel cesso quel famigerato fascicoletto che anestetizza (solo per un attimo) la paranoia della gente impilata sotto gli ombrelloni e che corrisponde al nome di "Settimana Enigmistica": i vostri romantic-punx preferiti hanno finalmente pensato di darvi un vero gioco, autoprodotto e contro il sistema, come ci piace davvero...il Cruciverbone punk! Non vedevate l'ora, eh? Ehm...Beh, ora vedremo davvero chi aiuta la scena andando ai concerti e chi invece il punk vive solo sul myspace rintanato nella propria cameretta piena di poster, eheheh
...Scaricatevelo, fotocopiatelo, diffondetelo e - si spera - divertitevi. Chi vuole lo può anche mettere nella propria fanzine, oppure accettare la sfida e crearne di nuovi. Tutti pronti? Evviva!"

>>> Download "Il Cruciverbone punk" in .pdf (3 mb)


...E a grande richiesta, ecco le soluzioni...

>>> Download "Il Cruciverbone punk - soluzione" in .jpg (1 mb)

02/08/10

[Sarta of Kalashnikov collective old side project]
IL SEGRETO DELLA VITA
[Sarta] “Ahhh, quando metto a posto la mia collezione di cd trovo sempre delle chicche di cui mi ero completamente dimenticato, eheheh…..Ora vi racconto una storia, mettetevi comodi che mi setto in versione nonno.
Dovete sapere che, tanto tempo fa, un giovane Sarta (che poi sarei io) cercò di mettere su un gruppo black metal: era la fine degli anni novanta e il giovine, da bravo pischello un po’ nerds, aveva una passione sfegatata per quel genere musicale. Ma non pensate ai Marduk, ai Dark Throne o agli Immortal e nemmeno ai vari Cradle of Filth e Dimmu Borgir, gruppi che allora andavano per la maggiore: Sarta è l’uomo dei sandali e delle magliettine sgualcite, non è mai allineato sui binari della moda, piuttosto ne è sempre - tragicamente - al di fuori. Per cui, niente riff oscuri, chiese bruciate e satanismo scandinavo: la musica che aveva in mente il giovincello era da cercarsi nel sottobosco più underground, era un tipo di black metal sinfonico che, pur facendo largo uso di blast-beat e screaming vocals, era molto melodico e costruiva motivi spesso lunghi e articolati, suonati con i chitarrini a mandolino e infarciti di arrangiamenti di tastiera un po’ tronfi. Erano dischi oggi misconosciuti come "Under the dark mystic sky” dei giapponesi Tyrant e soprattutto “Witchcraft” dei norvegesi Obtained Enslavement, il cui cd (geniale, lo dico ancora oggi) ho davvero usurato. Alla fine, siccome questo genere musicale piaceva solo a me, non trovai nessuno interessato a questo progetto. Comunque, non mi diedi per vinto e acquistai alla modica cifra di seicento mila lire un registratore multi traccia analogico su cassetta: quell’oggetto mitologico, oggi archeologia paleo tecnica, mi servì per registrare (alla cazzo, ma questa è un’altra storia) i pezzi che avevo composto all’epoca, vere e proprie “suite” di 8 minuti infarcite di melodie articolate e arrangiamenti sinfonici. Nacque cosi “Il Segreto della Vita”, reinterpretazione partenopea di quel sound estremamente di nicchia, un disco strumentale di quattro tracce privo di batteria e voce (per problemi tecnici) ma con tanto di artwork, che diffusi un po’ in giro nel sottobosco musicale dell’epoca: mi ricordo che fu pure recensito su Metal Shock e qualche sconosciuto fedele di satana me lo richiese per posta. Poi il silenzio.
Che senso ha rispolverare oggi questo disco poverissimo, mal registrato, con dei suoni osceni, di cui mi ero praticamente dimenticato? Beh, innanzitutto perchè è una creazione folle e sfido chiunque a trovare qualcosa di simile in giro. Poi, se riuscirete a soprassedere all’impatto terribilmente low-fi e demodè, troverete degli spunti musicali interessanti, molte melodie e qualche bel momento d’intensità. Ovvio che, più probabilmente, vi farete quattro risate alle mie spalle, eheheh….che altro dire? Buon ascolto!”

>>> Download "Il Segreto della Vita" in .rar (50 mb.)